Posted by on Mar 26, 2007 in eventi centro giovani | 0 comments

Giovedi 29/3/2007 – ore 21.15
La Mala Educaciòn
un film di Pedro Almodóvar
Cast: Gael García Bernal, Fele Martinez, Javier Camara, Lluís Homar,
Daniel Gimenez Cacho, Fran Boira, Raúl García Forneiro, Nacho Pérez, Petra Martínez.
Genere: Drammatico
Durata: 110 minuti
Produzione: Spagna 2004

Almodòvar racconta la storia di due compagni di collegio che si ritrovano casualmente dopo diversi anni. Ignacio ed Enrique hanno condiviso i primi turbamenti adolescenziali e la scoperta della (omo)sessualità. Direttore era don Manolo, un sacerdote abbrutito da una passione pedofila per Ignacio; il ragazzo ne rimane profondamente segnato.
Con un abile gioco di specchi, la vicenda è proiettata nel presente. Ignacio, attore in cerca di un ruolo, ed Enrique, regista in cerca di una storia, instaurano un ménage omosessuale cui fornisce il pretesto un soggetto cinematografico, intitolato “La visita”, scritto dallo stesso Ignacio e che racconta i loro anni passati in collegio.
Come evocato da una terribile magìa, ricompare anche don Manolo, ora ridotto allo stato laicale e sposato con figli. Nonostante ciò, l’ex prete nutre ancora una torbida passione per Ignatio.
Ma chi si fa chiamare Ignacio (e/o Angel) non è Ignacio; è Juan, suo fratello. Ignacio è un travestito drogato, che per alimentare il suo vizio comincia a ricattare l’ex prete.La cattiva educazione di cui parla Almodòvar è quella che lascia il segno per tutta la vita e di cui non ci si può più liberare.
La conseguenza è la perdita della propria identità, l’estraniamento dell’io, identificati dal regista nell’icona del travestimento, che segna trasversalmente tutto il film, e nella pluralità dei nomi-ruoli del protagonista. Questa impalcatura, però, comincia paurosamente a scricchiolare quando tutta la colpa della “mala education” viene riversata sul prete e, indirettamente, sulla Chiesa. Immagini di sacri cuori, santi e madonne compaiono già sui titoli di testa e adornano i camerini dei travestiti. Una semplificazione che il regista si poteva risparmiare, visto che è il luogo comune ampiamente sfruttato dalla stampa e dai talk show televisivi, che vivono sugli scandali e i pettegolezzi.